Clínica Fertia

Vitrificazione degli ovociti

Che cos’è la Vitrificazione degli Ovociti?

È una tecnica che permette alle donne di preservare la loro fertilità quando sono fertili e di scegliere in futuro il momento più opportuno per la fecondazione dei propri ovuli, con le massime garanzie di successo e senza preoccuparsi del tempo trascorso, dato che la vetrificazione permette di mantenere gli ovuli in perfette condizioni.

Indicazioni

La vitrificazione degli ovociti è indicata nei seguenti casi:

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Conservazione della fertilità.

A partire dai 35 anni, la nostra capacità fertile diminuisce, così come diminuiscono la nostra riserva ovarica e la qualità dei nostri ovociti. Ciò comporta una riduzione delle possibilità di avere un figlio sano nelle donne di età superiore ai 38 anni. Questa è l’età media in cui una donna richiede il suo primo appuntamento in una clinica per la fertilità. L’età è quindi la principale causa di infertilità al giorno d’oggi. È una tecnica indicata alle donne che o non hanno un partner o che semplicemente vogliono ritardare la propria maternità, con le migliori garanzie di successo.

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Persone con un trattamento tossico.

Pazienti di oncologia o altre pazienti che devono ricevere un trattamento che potrebbe risultare tossico per i loro ovociti.

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Pazienti con endometriosi.

Pazienti con endometriosi che vogliono preservare la loro fertilità date le conseguenze che questa malattia può avere sulla loro riserva ovarica.

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Pazienti con risposta bassa.

Pazienti con risposta bassa che desiderano accumulare ovociti o ottenerne un numero adeguato per poter effettuare una diagnosi genetica preimpianto.

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Per ragioni etiche-morali.

Coppie che per ragioni etiche-morali non desiderano congelare embrioni e desiderano fecondare solamente un numero limitato di ovociti per poi trasferire gli embrioni risultanti.

Risultati

La sopravvivenza degli ovociti con questa tecnica è superiore al 95% nelle donne tra i 30 ei 35 anni di età. Le percentuali di gravidanza raggiunte sono le stesse ottenute utilizzando ovociti freschi in un ciclo di fecondazione in vitro, che dipenderà fondamentalmente dall’età della donna, al momento della vitrificazione.

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Sopravvivenza degli ovociti

 Tecnica

Normalmente, in ogni ciclo naturale viene prodotto un unico ovulo. La stimolazione ovarica consiste nella somministrazione di ormoni mediante iniezione sottocutanea per ottenere più uvuli. L’intero processo è monitorato con ecografie, per le quali saremo disponibili sette giorni su sette. A seconda del tipo di protocollo utilizzato e della velocità di risposta dell’ovaia, la durata del processo varierà tra i 10 ei 12 giorni.

Una volta che i follicoli raggiungono il numero e le dimensioni appropriati, viene somministrato un ormone chiamato HCG per completare la maturazione degli ovuli. Circa 36 ore dopo la somministrazione dell’HCG, gli ovuli già maturi potranno essere aspirati dall’ovaia.

Consiste nell’aspirazione degli ovociti già maturi sotto controllo ecografico e con lieve sedazione, in modo che la paziente non avverta alcun tipo di disagio. La durata della procedura è di circa 15 minuti. Durante questo giorno si raccomanda di non svolgere attività che richiedano tutte le nostre capacità, come per esempio la guida, pur sentendosi perfettamente in salute.

È un processo di solidificazione cellulare a basse temperature (-196ºC) che vengono raggiunte molto velocemente, prevenendo così la formazione di cristalli. Una volta vetrificati, gli ovuli vengono riposti all’interno di cannucce attraverso un sistema ermetico che ne impedisce il contatto con l’azoto liquido in cui vengono immersi per la loro conservazione, garantendo così le massime condizioni di sicurezza.

Preguntas sobre Vitrificación de ovocitos

Si necesitáis más información sobre nuestros tratamientos, estamos a vuestra disposición.

¿Cuál es la edad adecuada para vitrificar mis óvulos?
La edad ideal para hacerlo es entre los 30-35 años. A partir de esa edad,  va disminuyendo la reserva ovárica y la calidad de los óvulos, por ello se recomienda vitrificar antes de los 35 años, para así obtener las mayores posibilidades de éxito. En cualquier caso, habrá que valorar a cada mujer  de forma individualizada.
¿Se verá afectada mi fertilidad si una vez realizada la vitrificación, deseo ser madre de forma natural?
En absoluto, el proceso de estimulación no resta capacidad fértil, de modo similar a lo que ocurre con las donantes de óvulos, que mantienen su fertilidad intacta.
¿Durante cuánto tiempo puedo mantener mis óvulos vitrificados?
Los óvulos no sufren cambios ni deterioro con el proceso de vitrificación y ello permite mantenerlos con sus características intactas de forma indefinida.
¿Qué tipo de efectos secundarios puede conllevar la vitrificación de mis óvulos?
La vitrificación en sí, no supone ningún efecto secundario, solo los derivados de la realización de un ciclo de estimulación ovárica.
¿Tiene algún efecto secundario sobre el futuro bebé?
La vitrificación no supone ningún riesgo adicional para el futuro bebé. No hay diferencias entre los niños nacidos mediante óvulos vitrificados, y los nacidos con óvulos tras un ciclo de fertilización in vitro sin vitrificación.
¿Cuál es la tasa de supervivencia de los ovocitos tras la vitrificación?
En la actualidad las modernas técnicas empleadas permiten tasas de supervivencia por encima del 95% en nuestro centro.
¿Qué garantías tengo de que mis óvulos congelados serán útiles en el futuro?
Las tasas de gestación obtenidas con óvulos vitrificados dependen de la edad de la mujer en el momento de la vitrificación. Y son las mimas que se obtienen en ciclos de fertilización in vitro sin vitrificación.
¿En qué consiste el proceso que debo seguir para ser madre después?
Es un procedimiento muy sencillo, consiste en la adecuada preparación del endometrio para recibir los embriones obtenidos tras la desvitrificación de los óvulos, su inseminación con el semen de la pareja o el donante y posterior cultivo y transferencia al útero materno.
¿Hasta qué edad podré disponer de mis ovocitos?
Los óvulos pueden mantenerse vitrificados de forma indefinida, pero se recomienda su transferencia antes de los 50 años, para minimizar así los riesgos para el recién nacido y su madre.

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